domenica 9 agosto 2015

Intervista allo stilista Massimo Crivelli

COM’É INIZIATA LA SUA AVVENTURA NEL MONDO DELLA MODA?
La mia avventura è cominciata perché l’ha voluto il destino, in qualche modo. In realtà sono laureato in giurisprudenza, ma sin da giovane mi sono sempre occupato dell’azienda tessile di famiglia, all’interno della quale avevo il compito di ricercare nuovi tessuti: così è nata la mia passione per la moda. Successivamente ho cominciato a lavorare in un’azienda che produceva marchi di moda d’avanguardia e nel giro di pochissimo tempo ho creato un marchio internazionale insieme ad un socio, fino a che, nel 2007, sono arrivato alla creazione del mio marchio personale.

HA INCONTRATO PARTICOLARI OSTACOLI DURANTE IL SUO PERCORSO?
Chiaramente ho dovuto affrontare tutte le difficoltà che si presentano a chi semplicemente inizia con un nuovo lavoro. Inizialmente, ad esempio, ho fatto fatica ad esprimere me stesso e la mia identità personale perché le mie idee erano certamente distanti dalle tendenze di mercato.

PER REALIZZARE LE SUE CREAZIONI SI ISPIRA A QUALCOSA O A QUALCUNO IN PARTICOLARE?
Per realizzare le mie creazioni mi ispiro, in termini generali, all’architettura, all’arte moderna, alla scultura, ma soprattutto al design industriale. Ci sono alcuni grandi maestri del periodo d’oro del design milanese che mi hanno in qualche modo influenzato ed ispirato. La sfida, per me, è quella di trasformare un oggetto di design in delle sensazioni che rievocano epoche e stili e racchiudere quest’ultime all’interno delle mie creazioni.

COME DESCRIVEREBBE IL SUO STILE?
Il mio è uno stile molto legato alle linee geometriche ed architettoniche. È uno stile sicuramente femminile e mai volgare, probabilmente non immediato e forse (chiedo perdono per la mancanza di umiltà) anche un po’ colto. Cerco sempre di dare un’immagine ricercata e raffinata.



DA DUE ANNI A QUESTA PARTE LE MODELLE DEL RED CARPET DEL PREMIO LUNEZIA VESTONO LE SUE CREAZIONI. COME È NATA QUESTA SORTA DI COLLABORAZIONE?
Sicuramente è nata da un rapporto personale  e da una grande stima per il manager del premio Stefano Sturlese, che mi ha introdotto a questa esperienza alla quale ho partecipato molto volentieri. Il Lunezia premia il valore letterario delle canzoni, quindi la musica è la regina della scena. La musica è una grossa parte della mia vita e fa una grossa parte anche nel mio lavoro: in una creazione, in un disegno, ci sono dentro tutte le musiche che ascolto durante la giornata. Mi piace questo accostamento, perché la musica è l’espressione che più invidio nel mondo dell’arte.

CONOSCEVA GIÁ IL PREMIO LUNEZIA?
L’ho conosciuto nel momento in cui mi è stata proposta questa collaborazione. Poi chiaramente mi sono documentato e ho visto che, al di là dei contenuti e di chi partecipa, questa manifestazione è voluta e creata con grande passione, dedizione e generosità, ed è quello che poi sta alla base di ogni lavoro.

IL SUO LAVORO LA PORTA A VIAGGIARE MOLTO FREQUENTEMENTE. COME RIESCE A CONIUGARE QUESTI CONTINUI SPOSTAMENTI CON LA SUA VITA PRIVATA?
Il viaggio per me è libertà. Ogni posto è bello e lo spostarmi mi dà l’opportunità di non annoiarmi mai, passando dall’estremo Nord al Mediterraneo a Milano. Inoltre le scelte dei luoghi sono legate alla mia vita privata, quindi ogni volta che arrivo in un posto ho voglia di arrivarci, anche se magari dopo soli quindici giorni sento di nuovo il bisogno di cambiare. Sono fatto così. Quindi la vera casa diventa l’aeroporto, uno dei non luoghi che preferisco e che è stato più di una volta di ispirazione per le mie collezioni.

CI SA ANTICIPARE QUALI SARANNO LE TENDENZE DELLA PROSSIMA STAGIONE, SEMPRE IN RIFERIMENTO ALLA SUA COLLEZIONE?
La prossima stagione sarà il trionfo del mio spirito, del mio approccio alla donna. Ho pensato di trasferire le linee e le sensazioni di alcuni capolavori del mondo delle automobili da corsa e trasformarle in abiti estremamente femminili, sexy ma non volgari…direi “coltamente sexy”. Questa è la quinta essenza del mio concetto di vestire una donna partendo da un simbolo del design che con l’abbigliamento non ha nulla a che vedere.

IL MUST CHE OGNI DONNA DOVREBBE AVERE NELL’ARMADIO?
Chiaramente un capo Massimo Crivelli: è fondamentale. Ironia a parte, secondo me il must per una donna è il capo con il quale si sente bella, si sente bene, si sente protagonista.

Marika Arena

  Lo stilista Massimo Crivelli


Nella foto le Miss con Gaetano Curreri indossano abiti Crivelli