Sono cominciate le selezioni per "Miss Lunezia da bere".....
venerdì 28 febbraio 2014
sabato 22 febbraio 2014
Sanremo 2014
Il Patron del Lunezia Stefano de Martino, Paolo Talanca e Loredana D'Anghera a nome del Lunezia esprimono i loro pareri sul festival di Sanremo: L'esclusione di "invisibili" geniale capolavoro musical-letterario opera di Cristiano De André li lascia rammaricati.
Una "bocciatura" che non impedirà a questa canzone di restare una delle più belle mai cantate al festival.
Su Arisa e la sua "controvento"e per Filippo Graziani restiamo convinti del talento e della qualità.
In merito alle canzoni di quest'anno, così come quelle degli ultimi recenti festival, hanno avuto una evoluzione, prendendo la rotta di un autorato più colto, alternativo e ricercato.
Lo spiega anche l'aumento di concorrenti giovani con alle spalle studi musicali e studi superiori.
Si potrebbe concludere che la "classica canzone per Sanremo" non c'è più o comunque si è fortemente ridotta nell'economia delle canzoni in gara.
Sanremo è sempre la fiera delle polemiche e della contestazione, credo invece, aggiunge il patron de Martino che andrebbe vissuto, sia dagli operatori che dal pubblico, con più rispetto delle tradizioni, del costume, del valore che ha l'arte canzone nell'era moderna, e poco conta se le canzoni possano essere più o meno belle, vi è poi il "valore della leggerezza", del potersi distrarre e apprendere cose nuove con elementi semplici, la cultura non è solo andando all'opera o guardando un film di Pasolini!
Una "bocciatura" che non impedirà a questa canzone di restare una delle più belle mai cantate al festival.
Su Arisa e la sua "controvento"e per Filippo Graziani restiamo convinti del talento e della qualità.
In merito alle canzoni di quest'anno, così come quelle degli ultimi recenti festival, hanno avuto una evoluzione, prendendo la rotta di un autorato più colto, alternativo e ricercato.
Lo spiega anche l'aumento di concorrenti giovani con alle spalle studi musicali e studi superiori.
Si potrebbe concludere che la "classica canzone per Sanremo" non c'è più o comunque si è fortemente ridotta nell'economia delle canzoni in gara.
Sanremo è sempre la fiera delle polemiche e della contestazione, credo invece, aggiunge il patron de Martino che andrebbe vissuto, sia dagli operatori che dal pubblico, con più rispetto delle tradizioni, del costume, del valore che ha l'arte canzone nell'era moderna, e poco conta se le canzoni possano essere più o meno belle, vi è poi il "valore della leggerezza", del potersi distrarre e apprendere cose nuove con elementi semplici, la cultura non è solo andando all'opera o guardando un film di Pasolini!
Il Patron del Premio Lunezia e Arisa
lunedì 17 febbraio 2014
Monsù Gaston
"IL RAFFAELLO DEI CUOCHI"
Monsù Gaston presiedeva alla cucina del principe di Salina,il Gattopardo dell'omonimo libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Una figura,quella del monsù che fino all'800 non poteva mancare nelle dimore aristocratiche siciliane,ai quali la dominazione francese aveva trasmesso gli usi della corte di Luigi XIV.
Venivano chiamati monsù (versione dialettale di monsieur) i cuochi francesi e italiani che erano i capi assoluti della cucina,riveriti e appellati con il "voi" anche dai loro nobili datori di lavoro ed avevano il loro appartamento riservato detto"quarto del Monsù".
Questi signori dei fornelli conoscevano l'arte di unire le raffinate ricette francesi a quelle siciliane.
Una cucina quantomai ricca,un trionfo di sapori amplificato dalla presentazione scenografica dei piatti,a loro dobbiamo i gattò,i soufflè,le cassate e le glasse insieme a tante altre innumerevoli delizie.
IL PASTICCIO PREPARATO DA Monsù Gaston:
" L' aspetto di quei babelici pasticci era ben degno di evocare fremiti di ammirazione.L'oro brunito dell'involucro,la fragranza di zucchero e di cannella che ne emanava non erano che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall'interno quando il coltello squarciava la crosta: ne erompeva da prima un vapore carico di aromi,si scorgevano poi i fegatini di pollo,gli ovetti duri,le sfilettature di prosciutto,di pollo e tartufi impigliate nella massa untuosa,caldissima dei maccheroncini corti cui l'estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio."
Monsù Gaston presiedeva alla cucina del principe di Salina,il Gattopardo dell'omonimo libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Una figura,quella del monsù che fino all'800 non poteva mancare nelle dimore aristocratiche siciliane,ai quali la dominazione francese aveva trasmesso gli usi della corte di Luigi XIV.
Venivano chiamati monsù (versione dialettale di monsieur) i cuochi francesi e italiani che erano i capi assoluti della cucina,riveriti e appellati con il "voi" anche dai loro nobili datori di lavoro ed avevano il loro appartamento riservato detto"quarto del Monsù".
Questi signori dei fornelli conoscevano l'arte di unire le raffinate ricette francesi a quelle siciliane.
Una cucina quantomai ricca,un trionfo di sapori amplificato dalla presentazione scenografica dei piatti,a loro dobbiamo i gattò,i soufflè,le cassate e le glasse insieme a tante altre innumerevoli delizie.
IL PASTICCIO PREPARATO DA Monsù Gaston:
" L' aspetto di quei babelici pasticci era ben degno di evocare fremiti di ammirazione.L'oro brunito dell'involucro,la fragranza di zucchero e di cannella che ne emanava non erano che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall'interno quando il coltello squarciava la crosta: ne erompeva da prima un vapore carico di aromi,si scorgevano poi i fegatini di pollo,gli ovetti duri,le sfilettature di prosciutto,di pollo e tartufi impigliate nella massa untuosa,caldissima dei maccheroncini corti cui l'estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio."
Il " Monsù" del comprensorio Tosco-Ligure-Emiliano "Paolo Rigamonti".
domenica 16 febbraio 2014
red carpet Sanremo 2013
Il patron del premio Lunezia Stefano De Martino a sinistra e il direttore artistico delle nuove proposte Loredana D'Anghera a destra, rilasciano un'intervista davanti al teatro Ariston durante la scorsa edizione del festival di Sanremo.
Anche quest'anno Rai News 24 ha invitato come opinionisti Stefano e Loredana avvalendosi del prestigio ottenuto dal Lunezia nel mondo musicale.
mercoledì 12 febbraio 2014
romanzi stilosi
SCACCO ALLA REGINA
di Robert Lohr
Vienna 1770. Al cospetto dell'Imperatrice d'Austria e Ungheria,un nobile giurista e inventore si appresta a presentare la più prodigiosa creatura che il genio umano abbia concepito: una macchina capace di pensare e di giocare a scacchi.In realtà si cela la truffa più clamorosa che un suddito abbia mai ordito nei confronti di un sovrano,all'interno dell'automa si cela un nano veneziano imbattibile nel gioco degli scacchi.
Eros,tradimenti,astuzie,morte: Robert Lohr, a partire da una storia vera ci consegna l'affascinante affresco di un'epoca luminosa e oscura insieme.
di Robert Lohr
Vienna 1770. Al cospetto dell'Imperatrice d'Austria e Ungheria,un nobile giurista e inventore si appresta a presentare la più prodigiosa creatura che il genio umano abbia concepito: una macchina capace di pensare e di giocare a scacchi.In realtà si cela la truffa più clamorosa che un suddito abbia mai ordito nei confronti di un sovrano,all'interno dell'automa si cela un nano veneziano imbattibile nel gioco degli scacchi.
Eros,tradimenti,astuzie,morte: Robert Lohr, a partire da una storia vera ci consegna l'affascinante affresco di un'epoca luminosa e oscura insieme.
martedì 11 febbraio 2014
i romanzi stilosi
LA TAVERNA DEL DOGE LOREDAN
di Alberto Ongaro
A Venezia,in un'antica palazzina,un editore e tipografo di fama locale,è alla ricerca di un manoscritto scomparso,tra polvere e cartacce emerge un libro misterioso.Gli basta dare un'occhiata alle pagine per essere trascinato in un mondo antico,fatto di intrighi,amori,duelli. La storia è ambientata a Londra quasi due secoli addietro e l'editore vi avverte inquietanti analogie con la propria vita.Da lettore del libro ne diventa personaggio assieme alla bellissima Nina proprietaria della "Taverna del Doge Loredan".
Un'affascinante avventura che porterà in un viaggio stregato attraverso l'Europa.
di Alberto Ongaro
A Venezia,in un'antica palazzina,un editore e tipografo di fama locale,è alla ricerca di un manoscritto scomparso,tra polvere e cartacce emerge un libro misterioso.Gli basta dare un'occhiata alle pagine per essere trascinato in un mondo antico,fatto di intrighi,amori,duelli. La storia è ambientata a Londra quasi due secoli addietro e l'editore vi avverte inquietanti analogie con la propria vita.Da lettore del libro ne diventa personaggio assieme alla bellissima Nina proprietaria della "Taverna del Doge Loredan".
Un'affascinante avventura che porterà in un viaggio stregato attraverso l'Europa.
I romanzi stilosi
LA LUNGA ATTESA DELL'ANGELO
di Melania G. Mazzucco
Jacomo Robusti,detto il Tintoretto,pittore anticonformista,pronto a combattere con ogni mezzo per affermarsi e a sacrificare tutto al suo talento.Venezia alla fine del Cinquecento,ricca e fragile minacciata dall'epidemia di peste. Una carriera controversa e al centro di questa vita l'amatissima figlia illegittima Marietta educata alla pittura per restargli accanto. Davanti ai nostri occhi rivive con prodigiosa ricchezza di dettagli,una città inafferrabile e misteriosa,ricostruita con tale precisione che sembrerà di averci abitato da sempre.Tra le calli,i campi e i canali ci regala storie meravigliose e personaggi indimenticabili.
di Melania G. Mazzucco
Jacomo Robusti,detto il Tintoretto,pittore anticonformista,pronto a combattere con ogni mezzo per affermarsi e a sacrificare tutto al suo talento.Venezia alla fine del Cinquecento,ricca e fragile minacciata dall'epidemia di peste. Una carriera controversa e al centro di questa vita l'amatissima figlia illegittima Marietta educata alla pittura per restargli accanto. Davanti ai nostri occhi rivive con prodigiosa ricchezza di dettagli,una città inafferrabile e misteriosa,ricostruita con tale precisione che sembrerà di averci abitato da sempre.Tra le calli,i campi e i canali ci regala storie meravigliose e personaggi indimenticabili.
lunedì 3 febbraio 2014
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